Molto spesso mi trovo ad avere a che fare con persone che alla dicitura “Medicina Cinese” mi accennano al fatto di aver ricevuto trattamenti di agopuntura, chiedendomi quale sia la differenza o se ci sia un meglio o un peggio tra le differenti pratiche di approccio corporeo in questa materia di studio.

Ovviamente, come al solito e come sempre, DIPENDE. Innanzitutto dal contesto, che in questo caso sarà la necessità del trattamento di cui la persona avrà bisogno. Premesso che, anche in questo ambito, si potranno operare trattamenti maggiormente legati alla riduzione dei sintomi che alla risoluzione delle cause, oppure focalizzati al contrario o addirittura su entrambi gli aspetti (ma questo più difficilmente e poi piegherò il perchè).

Anzi lo spiego subito. Più variegato è lo stimolo che diamo al corpo attraverso il sistema mio-fasciale (alias, i meridiani in MTC), minore sarà la “forza” del messaggio che saremo in grado di trasmettere al sistema nervoso che si attiverà di conseguenza. Un pò se chiedessimo a qualsiasi professionista di eseguire due lavori, completamente slegati anche se correlati tra loro, contemporaneamente.

Per questa ragione nella mia esperienza ho potuto verificare come approccio migliore l’alternanza tra un trattamento focalizzato sulla riduzione dei sintomi e un altro sulla risoluzione delle cause. Solo in casi rari e per trattamenti relativamente “facili” il discorso è avvenuto contemporaneamente.

Torniamo quindi all’analisi delle nostre azioni pratiche, tenendo in considerazione quanto appena detto, descrivendo in primis le azioni degli strumenti di cui disponiamo.

  • Tuina, composto da molteplici manovre di massaggio e mobilizzazione, del quale ora prenderemo in esame lo stimolo mediante la digitopressione dei punti
  • Agopuntura, ovvero l’infissione di aghi metallici di varie forme e misure, generalmente in acciaio e monouso, per la medesima stimolazione
  • Moxa, composto di erbe a base di artemisia per riscaldare e irrorare il corpo di calore
  • Coppettazione, applicazione tramite formazione di vuoto interno allo strumento per aderire al corpo con un effetto “a ventosa”
  • Gushà o Martelletto, per lo sfregamento o il picchiettamento della cute al fine di provocare un arrossamento o un sanguinamento superficiale dei tessuti più superficiali

e adesso prodighiamoci nel descriverne i principali effetti e come essi agiscono.

Digitopressione

Premendo sul punto da trattare, mediante una postura radicata dell’operatore, si potrà trasmettere un’applicazione di forza sull’inserzione mio-fasciale che si vuole trattare. Questo trasferimento di energia cinetica fornirà lo stimolo. Da qui, a seconda della forza della pressione e del senso di rotazione imposto, si potrà trasmettere un preciso stimolo al sistema nervoso. (fondamentale avere un discreto livello base di Qi Gong in questo caso, pena la forte mancanza di trasmissione di peso, alias energia cinetica, alias in MTC: Qi)

  • una pressione dolce e profonda avrà un effetto, si dice, TONIFICANTE
  • una pressione forte e superficiale avrà un effetto, si dice, DISPERDENTE
  • associando una rotazione centripeta rispetto alla linea longitudinale della fascia/meridiano rafforzeremo lo stimolo TONIFICANTE
  • associando una rotazione centrifuga rispetto alla linea longitudinale della fascia/meridiano rafforzeremo lo stimolo DISPERDENTE

Nda: non specificherò in questa pagina i significati dei termini “tonificante e disperdente” siccome dovrebbero essere di norma per gli addetti al settore, alias gli interessati a questo articolo.

Se ne deduce quindi che mediante la digitopressione e il trattamento manuale potremo andare ad ottenere tutta la gamma di effetti che possiamo ricercare per poter trattare i punti (sia fatta eccezione per il sanguinamento ottenibile solamente tramite agopuntura e guashà e, specifico chiaramente, pertinenza esclusiva di personale medico qualificato.

Agopuntura

Per quanto molti sostengano che anche con l’ago si possa fare ogni cosa, lascio la valutazione di questo all’esperienza dei singoli praticanti. In questo paragrafo vedremo di analizzare obbiettivamente cosa produce questo tipo di stimolazione.

L’infissione di un ago in un punto di un meridiano è di per sè una attività disperdente. Probabilmente la più disperdente in assoluto rispetto alle altre e quindi la più adatta per questo genere di azione, per quello che andremo a vedere (sono infatti rinomati i benefici di tale pratica sulla riduzione del dolore, anche noto come un pieno di yang locale, adattissimo ad essere trasportato all’esterno dall’ago.

Innanzitutto il meridiano viene leggermente impoverito della sua struttura fasciale poichè “forato” dall’ago.

In seconda battuta, per via della termodinamica, trovandosi all’interno del corpo una temperatura media di 36°C e all’esterno, si spera, una ad ogni modo inferiore, il corpo metallico dell’ago fungerà da ponte termico trasportando fuori la “pienezza di energia yang”.

A questa normale infissione potranno poi essere aggiunti gli aspetti di rotazione centrifuga e centripeta suddetti per la digitopressione per meglio marcare l’azione che si andrà a fare.

Anche della moxa può essere applicata in cima al manico dell’ago per rafforzare l’azione tonificante, oltre che la rotazione centripeta, ma personalmente a questo punto allora, se c’è tempo e competenza, suggerirei di procedere direttamente con la moxibustione che, come stiamo per vedere, è sicuramente la pratica più tonificante di quelle qui presentate.

Moxa

Sicuramente l’indiscussa regina della tonificazione, grazie alla sua irradiazione di “yang puro” all’interno del corpo, in grado anche di disperdere eventuali accumuli presenti. Uno strumento completo dunque, applicabile con varie tecniche che avrò cura in seguito di approfondire.

Riesce a far questo proprio grazie allo spettro di calore prodotto dall’artemisia, che è quindi in grado di penetrare in profondità. La sensazione di lieve pizzicore o bruciore gradevole che si avverte denota al contempo la dispersione di eventuali tensioni, assieme all’azione tonificante dell’irradiazione energetica profonda.

Indubbiamente lo strumento più adatto a trattare i punti principali di ogni trattamento.

Coppettazione

Molto elegante nel suo venir applicato, l’uso della coppettazione in vetro presenta anche interessanti varianti estetiche grazie alla sua capacità di scollare il tessuto connettivale.

Applicata su di un sigolo punto effettua un azione fortemente recepita disperdedente dal sistema nervoso, grazie a questo effetto ventosa continuo. E’ perciò molto utile anche per disperdere aggressioni prevaricanti, specialmente quelle di tipo “vento” (alias colpi d’aria, traumi o urti dall’esterno o sensazioni di collera interna molto forti).

Molto adeguato l’utilizzo lungo un tratto di meridiano per migliorarne la circolazione energetica e le funzionalità.

Guashà e Martelletto

Entrambi metodi prettamente disperdenti, queste tecniche concorrono nel sanguinamento del tratto cutaneo adiacente ad un punto (tipicamente il punto Luo di un meridiano) o lungo il tratto di un meridiano (tipicamente uno o più meridiani Yang).

Elettivamente utilizzati per “depressurizzare” il sangue del meridiano attraverso la “valvola” del punto Luo, quindi alleggerire una condizione recepita “pesante o ostruita” dalla persona, vedono largo impiego anche per manovre di dispersione di energie prevaricanti superficiali da un tratto di tragitto di un meridiano.

Per riassumere:

Fortemente tonificanteTonificanteDisperdenteFortemente disperdente
Pressione ManualeDelicata e profonda Rapida e superficiale
Agopuntura (semplice) con rotazione centripeta solo infissione con rotazione centrifuga
MoxibustioneDelicata ma ben avvertibileGradevole ma intensa Fastidiosa ma sopportabile
CoppettazioneMeridiano Punto singolo
Guashà / MartellettoPunto Luo Meridiano e/o punto Luo

Francesco Conza – Massoterapista in Medicina Cinese Classica e Functional Strength Trainer mediamente elementi di Calistenia, Allenamento Funzionale e Power Lifting. Da sempre appassionato di allenamento fisico e arti marziali, opera professionalmente nel settore dal 2010 inizialmente come insegnante praticante di Arti Marziali Cinesi, Qi Gong Terapeutico e Sport da Combattimento, espandendo successivamente la propria competenza alla Massoterapia unita al Recupero Funzionale del corpo mediante l’allenamento, espandendo la sua esperienza in Nutrizione e alla Ricomposizione Corporea.

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